ACERCA DE RICORSO IN CASSAZIONE

Acerca de ricorso in cassazione

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quando nella sentenza impugnata si deve soltanto rettificare la specie o la quantità della pena per errore di denominazione o di computo: si pensi, ad esempio, al caso in cui sia stata applicata la pena della reclusione in luogo della pena dell'arresto o al caso in cui sia stato compiuto un errore di calcolo nell'applicazione delle circostanze;

con il generico rinvio ad atti del giudizio di appello, senza la esplicazione del loro contenuto, essendovi il preciso onere di indicare, in modo puntuale, gli atti processuali ed i documenti sui quali il ricorso si fonda, nonché le circostanze di fatto che potevano condurre, se adeguatamente considerate, ad una diversa decisione e dovendo il ricorso medesimo contenere, in sé, tutti gli elementi che diano al giudice di legittimità la possibilità di provvedere al diretto controllo della decisività dei punti controversi e della correttezza e sufficienza della motivazione della decisione impugnata impugnata[2].

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Da ultimo, i successivi rilievi, che attengono a vizi relativi al giudizio svoltosi davanti agli organi giurisdizionali amministrativi, non possono formare oggetto di esame in questa sede.

La richiesta, quindi, deve essere formulata al giudice che ha emesso la sentenza impugnata con il ricorso per cassazione.

“… si traduce nella proposizione di censure caratterizzate da evidenti errori di diritto nell’interpretazione della norma posta a sostegno del ricorso, il più delle volte contrastata da una giurisprudenza costante e senza addurre motivi nuovi o diversi per sostenere l’opposta tesi, ovvero invocando una norma inesistente nell’ordinamento, solo per indicare le più frequenti ipotesi di applicazione dell’art. 606, comma 3, secondo periodo.

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In pratica, il tribunale in primo categoría di giudizio e la Corte d’Appello nel secondo grado di giudizio devono ricostruire (sulla saco delle prove allegate dalle parti) come si sono svolti i fatti controversi al fine di circoscrivere il perimetro del caso concreto.

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Per errore di fatto si intende un errore di natura percettiva, causato da una svista o un equivoco, in cui la Corte di cassazione sia incorsa nella lettura degli atti interni del giudizio e connotato dall’influenza esercitata sul processo formativo della volontà del giudice, viziato dall’inesatta percezione delle risultanze processuali, il cui sviamento conduce a una decisione diversa da quella che sarebbe stata adottata senza l’errore di fatto21 (Sezioni Unite Penali 27 marzo 2002).

Si ritiene che, sebbene tale disposizione faccia genericamente riferimento all'"atto di impugnazione", la stessa abbia un'operatività limitata al solo atto di appello, tenuto conto che è testualmente indicato che l'onere di eleggere o dichiarare il domicilio e' funzionale a consentire la notifica del "decreto di citazione a giudizio", adempimento previsto solo per il giudizio di appello.

Peraltro, posto che la norma dell’art. 111 Cost., nulla prevede con riferimento al ricorso per cassazione avverso le decisioni del Consiglio di Stato – come nella specie – e della have a peek at these guys Corte dei Conti, è evidente che la disposizione dell’art.

L’art. 363 (come novellato dal d.Lgs. 40/2006 ed applicabile quindi ai provvedimenti ed alle sentenze pubblicate dal 2 marzo 2006) prevede che il Procuratore generale presso la Corte di cassazione possa chiedere alla Corte di enunciare nell’interesse della legge il principio di diritto al quale il giudice di merito avrebbe dovuto attenersi, non solo quando le parti non hanno proposto ricorso nei termini di legge o vi hanno rinunciato (ipotesi have a peek at this web-site già previste nella preesistente formulazione dell’articolo), ma anche quando il provvedimento non è ricorribile in Cassazione e non è altrimenti impugnabile.

In altre parole, l'appello penale viene dichiarato inammissibile se non sono stati rispettati i termini per la presentazione del ricorso o se sono state commesse altre irregolarità procedurali.

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